Un gioiello di tavola
Continuare a contaminare tra loro i campi dell’estetica, del gusto, del bel vivere, del cibo e degli accessori pregiati, che appartengono a categorie differenti solo per classificazione di genere, è quel continuo e curioso sperimentare che per noi, ricercatori del lifestyle del ricevere, è sinonimo di innovazione infinita.
Lo scorso anno lo spunto creativo è arrivato dalla mostra “Gioielli in tavola” curata da Livia Tenuta e Viola Vecchi per il museo del Gioiello di Vicenza, e che ha visto l’esposizione di 150 gioielli, realizzati da importanti artisti orafi e da giovani designer emergenti, fatti con gli alimenti o che traevano la propria fonte di ispirazione dal cibo.
Abbiamo pensato così di fare il contrario: se il cibo diventa gioiello, anche il gioiello può predisporsi per il cibo, e accomodarsi a tavola per esempio.
Ecco allora le prime immagini di questa nuova tendenza per le tavole MaggiorDomus 2016: tovaglioli tenuti insieme da spille antiche, bigiotteria di classe antica per un centrotavola che profuma di fresco, anelli vintage o con un taglio particolarmente ancien régime adagiati insieme a pane caldo e grissini croccanti.
A seconda del tipo di gioiello, potremmo definire il carattere di una tavola, una tavolata, una serata. Scelte di preziosità classiche accompagneranno eventi altrettanto sobri ed eleganti, monili di argento e pietre antiche si presteranno per occasioni più informali, che apprezzano ambienti bohémien e uno stare insieme ricercato e allo stesso tempo leggero.
Le perle andranno bene matrimoni con addosso la classe d’altri tempi che non stanca mai, creazioni di design contemporaneo per cene di gala aziendali che non rinunciano al superfluo pur volendo il minimale.
È molto più difficile sapere indossare i gioielli che gli abiti – afferma Paola Jacobbi.
È molto più difficile completare una tavola quasi finita che allestirla – aggiungiamo noi.