Ora di brunch
È la domenica la giornata del brunch, di quel mangiare sincopato tra BReakfast e lUNCH.
Un risveglio più lento rispetto alla consueta e frenetica quotidianità, una fame che sa di vizio e occhi divisi, che guardano al banco dolci e contemporaneamente all’angolo salato.
Buffet colorati. Fiori presi al volo per tavoli che ambiscono ad essere belli e leggeri, profumati e naturali, curati ma assolutamente easy.
Voglia di informale che passa tra brioches salate e panini dolci, tra uova e uvetta, tra spremute d’agrumi e caffè un po’ meno ristretti.
Ricevimenti che ci piace di più chiamare incontri, dove una tuta con cappuccio si trova a suo agio, dove tutto è concesso, soprattutto la tranquillità per il corpo e la soddisfazione di un piccolo peccato per il palato.
Perché non sempre si deve per forza decidere se è più l’ora di biscotti e cappuccino o di qualcosa simile alle lasagne al forno che sta cucinando il vicino: è bello anche non avere voglia, ma avere comunque fame.