Le 10 cose che una sposa non deve mai fare
È vero che i tempi cambiano, le etichette si alleggeriscono e il galateo evolve, ma è vero anche che i parenti restano, il pettegolezzo regna sempre sovrano e uno scivolone di stile rischia di trasformarsi nell’unico ricordo che gli invitati conserveranno del giorno delle vostre nozze.
Ecco il decalogo dei dieci “NO”, le 10 cose che una sposa non dovrebbe fare mai nel giorno del suo #matrimonio.
Spose, prendete appunti!
1. Outfit. No ai guanti in chiesa (vanno eventualmente sfilati e appoggiati vicino al bouquet), no all’accavallamento dei gioielli (orrore), sì alla sobrietà di qualche perla o diamante. E no all’abito lungo in Comune (siate farfalle, non calabroni) o al velo fino a terra senza paggetti o damigelle (il rischio è trasformarsi in un baco da seta che nessuno riesce a liberare).
2. Trucco e parrucco. Esaltare non significa mascherare: valorizzatevi senza coprirvi con scelte di make-up che non vi appartengono o vi trasformerete in statue di cera (e noi vogliamo vedervi vive, vegete ed emozionate). Stessa cosa vale per l’acconciatura: sciolta o raccolta pur che sia disinvolta. La rigidità di parrucche o elaborazioni simili conservatela per la prima occasione di festa settecentesca che vivrete da sposata.
3. Scarpe. Bianca o colorata purché abbia motivo d’essere. Raccordate le scelte dei dettagli all’ambiente che ospiterà il ricevimento. Per esempio, evitate tacchi troppo sottili se ad ospitarvi sarà un parco o calzatura troppo vistosa se avete scelto una location d’epoca e orientata all’eleganza classica. (Per intenderci, immaginate Cenerentola che scende dalla carrozza in sneakers verde fluo).
4. Look di testimoni, genitori e damigelle. Lasciate che ognuno sia libero di scegliere secondo il gusto personale, a meno che non dettiate un’etichetta precisa, solo informatevene. In maniera discreta, ma precisa. Una testimone con cappello di piume diametro 160 dentro a un piccolo oratorio di campagna sarebbe come un pavone in ascensore: quanto meno ingombrante.
5. Diete e trattamenti di bellezza. Vietato sperimentare pulizie del viso, trattamenti estetici o detox depuranti a partire da due settimane dalla data delle nozze. Il rischio è la tragedia di una reazione allergica la mattina del sì, abiti che non calzano a pennello nel giro di una notte, mamme sull’orlo di una crisi di nervi, futuri sposi che scordano la cravatta perché subissati dai vostri whatsapp deliranti.
6. Ritardo. Farsi un po’ desiderare è d’obbligo, far temere agli invitati che vi sia accaduto qualcosa di terribile dopo un’ora e mezza di attesa è d’obbligo che sia no. Coccolatevi e coccolate.
7. Meteo. Innamoratevi del vostro piano B, qualora piovesse. Non potete farci nulla. Meglio una soluzione secondaria ma accettata a priori che spostamenti posticci dell’ultim’ora e broncio per tutta la giornata. Non fatevi ricordare come la sposa-dal-sorriso-inesistente.
8. Voi e lo sposo. Sì ai baci, alle tenerezze, ai gesti affettuosi, allo sbattimento di ciglia e agli occhi a cuore. No al set mancato di un Tinto Brass qualunque o a un servizio fotografico che rivelerà mamme invitate con mani sopra agli occhi dei figli. Contegno, sempre.
9. Lancio del bouquet. Se si decide di lanciarlo, sono vietati accordi palesi di destinazione, poco riguardevoli nei confronti delle altre invitate. In questo caso meglio evitare il momento e consegnarlo alla vostra preferita in separata sede. Vietato anche centrare in faccia la nonna seduta lateralmente: valutate il posto adatto, calibrate il tiro, giocate di grazia.
10. Comportamenti festaioli. Siete delle party girls? Bene, divertitevi ma ricordate che resta comunque il giorno del vostro matrimonio. Avere il senso della festa va bene, finire ubriache dentro la wedding cake no. Principesse non è sinonimo di annoiate, né di sguaiate.