Il sapore di un regalo
Ogni nostro piatto che arricchisce una tavola è come un omaggio di Natale che rallegra lo spazio sotto un albero: studiato, voluto, incartato e donato.
La carta da forno deve essere stesa e piegata attorno a certe torte salate come se fosse un orlo di velina colorata, se vogliamo ottenere un risultato bellissimo oltre che buonissimo. Non sembra anche a voi che certi riccioli d’insalata possano assomigliare a nastri lucidi pettinati con la forbice, se trattati con garbo? O che un tondo seme rosso, apparentemente solo decorativo, invogli a scartare una pietanza con una disposizione d’animo più vellutata?
Un dono acquista un valore maggiore se a condurlo, oltre alla qualità, ci sono mani che sanno prendersi a cuore anche la cura di un dettaglio, di una presentazione che non riesce a nascondere il tempo aggiunto, apparentemente utile solo alla Bellezza e al piacere di decorare, in realtà capace di scaldare il cuore.
…Sarà che in questo periodo le fondute ci sembrano neve, il prezzemolo ci ricorda gli aghi di pino e certe salse ai lamponi ci ricordano cera rossa che cola su tovagliati in festa… ma l’idea che non stiamo cucinando ma impacchettando pensieri ci fa letteralmente impazzire.
Per noi, questo, è il sapore che deve avere un regalo.
Tutte le immagini delle pietanze di questo post sono di Maggiordomus. Le immagini altre di questo post sono state tratte da Crush Cul de Sac e Pretty Stuff.