Haute couture e haute cuisine
Alcuni dettagli sono talmente raffinati, valutati su misura e cuciti addosso ad un ricevimento alla perfezione che, più che servizi da tè o divise di servizio, possono davvero essere considerati pezzi di un servizio sì, ma di moda.
D’altronde, quando a dettare legge è l’eleganza, c’è forse sottrazione di un qualche campo di applicazione?
Può trattarsi di tovaglia o di grembiule, di armadio colmo di piatti o di divise appena stirate, di gessati a riga sottile per i cuochi o di forchette a denti stretti per i commensali.
Trascorriamo le nostre giornate pensando a come meglio amalgamare rossi di vetro soffiati a bocca con rossi di lino cuciti a mano, nastri sui capelli di chi mesce il vino a nastri sui tovaglioli che vestiranno le ginocchia.
Certi buffet li allestiamo come se fossero passerelle dove sfilano pietanze e maniche inamidate, e dove un merletto deve accompagnare un cucchiaio da una chafing dish a una ceramica con la più armoniosa delle andature.
Credenze di raso e cassetti di bottoni, profumo di ammorbidente e odore di tartufi.
Camicie color melanzana, sottopiatti di vernice, pesche vellutate.
Moda, cucina, coreografia.
In una sola parola, stile.