Fino all’ultimo goccio di aperto
La verità è che né voi, né noi vogliamo rassegnarci all’idea di salutare la bella stagione del tutto.
Infatti, per quanto sia meraviglioso allestire sale, saloni e confortevoli case d’inverno, e lì dentro godere poi di un ricevimento, la famosa erba del vicino (che nel nostro caso sta lì fuori, proprio sull’erba) resta sempre più verde.
Sarà che ci piace respirare l’aria fino a quando non diventa fresca tendente al freddo o sarà che banchettare all’aperto conduce per sua natura un certo senso del proibito, fatto sta che noi, e voi con noi, pure a ottobre inoltrato stiamo continuando imperterriti e battaglieri a organizzare eventi sotto le stelle come se fosse il 10 di agosto.
Si tratta solo di attrezzarsi e il gioco non solo è fatto, ma riesce fatto pure bene.
È questione di coperture esili, trasparenti fino quasi a diventare inesistenti, di barchesse riparate, di portici che chiamano a sé i colori gialli dell’autunno al pari dei turchesi dell’estate.
Certo, bisogna attrezzarsi, ma la fantasia e l’impegno hanno forse un limite entro cui stare? Non ci pare.
Stiamo parlando di cocktail all’imbrunire pennellati dall’arancione fumante di terracotta e zucca, dei primi cachemire impregnati di tepore, dei vini rossi che si torna a stappare più volentieri.
Sono eventi che vedono tornare in pole position sui buffet la cioccolata, quella che non si scioglie più tra le dita bensì in bocca e che tanto bene si abbina ai marroni dei legni più secchi, delle foglie che arredano, delle croste di pane da accompagnare ovunque.
Atmosfere importanti e quasi del tutto naturali, aiutate nel make-up da coperte di frange che si confondono con tovaglie di una certa consistenza.
E luci.
Sì, luci, perché l’estate vincerà pure sulla quantità senza lasciare ombra di dubbio, eppure mai l’avrà vinta sulla qualità della tavolozza autunnale.
E se fosse questo il vero motivo della voglia d’aperto di ottobre, non tanto gustare fino all’ultimo goccio di estate, quanto buttare giù alla russa ogni singolo istante d’autunno?
Se così fosse, non solo dovremmo riscrivire l’incipit del post di oggi ma anche una forma mentis.
Lasciamo ad ognuno personale interpretazione.
Buon fine settimana.