Fate “CHEESE”!
Come possiamo parlarvi del formaggio, di tutto il formaggio, in poche righe appena? Di quell’alimento re dei proverbi e delle tradizioni, che si dice affondi radici di origine antichissime nel bacino del Mediterraneo, in nord Africa e in Asia minore e che abbia trovato consacrazione culinaria popolare già tra i Greci e i Romani?
Il formaggio è quella presenza che potete scommettere fissa e sempre diversa in ogni nostro ricevimento, dal cocktail di lavoro al buffet di nozze, dall’aperitivo di una festa di laurea alle degustazioni guidate. Fissa perché non manca mai, sempre diversa perché vorremmo assaggiarli tutti (ma tutti tutti!) e ad ogni occasione li cambiamo, passando dalle paste molli alle semidure o dure, dai sapori di malga alpini, in cui riconoscere l’odore dei pascoli e il brio delle mandrie, alla varietà dei prodotti francesi che vanno dalle paste morbide, come il Camembert, il Carré de l’Est o il brie, a quelle a muffa interna, tipo il Roquefort o il blu d’Auvergne.
Ogni formaggio, proprio per la sua unicità, è in grado di scatenare la fantasia delle associazioni in cucina: non solo confetture, chutney o marmellate, frutta, vini, verdure e salse, ma anche momenti della giornata che si addicono a sapori più o meno intensi.
Ecco allora che un passito può accompagnare anche una pasta poco stagionata, se l’ora è quella dell’aperitivo ma un po’ inoltrata, e un vino rosso da meditazione può rendersi adeguato per una consistenza più secca addirittura dopo il dessert.
Ai nostri clienti dal palato esigente proponiamo spesso banchetti di soli prodotti caseari, magari organizzati ad angoli differenti per provenienza geografica, o in climax degustativo, addirittura coreografico se ci viene richiesto.
Il formaggio, poi, è bello, è soffice, è artistico, si presta a invogliare gli appetiti e ad essere ammirato, composto sui piatti, servito con palette e coltelli selezionati, guardato e fotografato mille e più volte: non dobbiamo neppure esortarlo a fare CHEESE che già si gira e si mette in posa.