Cucina kosher: come abbiamo organizzato un matrimonio secondo le regole della cucina ebraica
Sperimentare la cucina kosher, vale a dire quella cultura alimentare che rispetta i dettami della religione ebraica, è stata un’esperienza professionale e umana intensa e coinvolgente.
Abbiamo curato un ricevimento di nozze per una coppia di futuri sposi che si sono uniti in matrimonio con rito ebraico, che osserva un’arte culinaria dettata da precise regole, stabilite dalla Torah.
Intanto per iniziare, sappiate che il rito ebraico delle nozze ha grandissimo fascino: simbolico, elegante, carico di usanze e coinvolgimento e di rituali molto precisi da rispettare.
È stato davvero emozionante lavorare per la buona riuscita di questo giorno e cucinare osservando i dettami della cucina kosher.
Che cos’è la cucina kosher?
Kosher significa “idoneo”, “adeguato” e non si riferisce soltanto al cibo, ma indica ogni cosa conforme ad un uso.
La cucina kosher, quindi la cucina consentita, risponde ai requisiti di kasherut e definisce l’adempienza di un alimento ad essere consumato e degustato dal popolo ebraico.
Per gli ebrei osservanti, l’atto del cibarsi deve avvenire in maniera pensata e motivata e non casuale e irrazionale.
Mangiare equivale a saziare non solo il corpo, ma anche l’interiorità e la cucina kosher è una vera e propria alimentazione dell’anima, pertanto cibarsi di alimenti impuri renderebbe impuri.
Cucina kosher: i princìpi guida
I princìpi che guidano l’alimentazione della cucina kosher si riferiscono a:
- la natura del cibo
- la preparazione del cibo
- per gli alimenti di origine animale, le caratteristiche dell’animale stesso.
Inoltre, non è ammesso consumare carne e latticini all’interno dello stesso pasto, così come non è concesso siano preparati e cucinati insieme.
Le cucine del nostro catering sono già abituate a questa divisione delle lavorazioni, sia per princìpi igienici tout court, sia per la necessità sempre più frequente di preparare alimenti senza glutine o privi di altri componenti che causano intolleranze e scatenano allergie.
Per quanto riguarda l’abbinata di carne e pesce, poi, la kasherut consente che vengano mangiati all’interno dello stesso pasto, ma il passaggio tra i due deve avvenire dopo aver “pulito” la bocca mangiando un pezzo di pane e bevendo acqua o vino.
Si comprende subito come la distinzione tra pietanze a base di carne e cibi a base di latte sia fondamentale.
A queste due macro categorie si aggiunge poi la categoria Parve, vale a dire i cibi “neutri” che non includono nessuno dei precedenti.
Prima di raccontarvi concessioni e proibizioni della cucina kasher, sappiate che abbiamo condiviso le nostre cucine con il Rabbino Capo di Padova, Rabbino Certificatore che ha controllato e sovrinteso che la preparazione del menu per il matrimonio avvenisse secondo gli standard Kosher.
La presenza del Rabbino Capo è servita anche a verificare che la “kasherizzazione” del materiale di cucina, come pentole, utensili e piani di lavoro, avvenisse in maniera conforme alla norma.
La kasherizzazione è proprio il procedimento che rende idonea l’attrezzatura.
Cucina kosher: come e cosa mangiare in breve
Cucina kosher: la carne e il pesce
Per quanto riguarda la carne, è consentito magiare carne di bovini, ovini e cervidi, mentre sono vietati suini ed equini.
E i volatili? Dipende: sono kosher pollo, tacchino, oca, anatra mentre non lo sono, ad esempio, gufi, avvoltoi, struzzi e loro specie.
In materia di pesce, è possibile degustare solo quello con squame e pinne. Pertanto, crostacei, frutti di mare, molluschi e anguille non sono ammessi in cucina!
Anche la macellazione delle carni deve essere condotta da una persona qualificata e seguire una precisa procedura, come indicato dalla Torah.
Cucina kosher: latte e derivati
Va da sé che il latte deve provenire da animali kosher!
Ecco perché formaggi e derivati devono essere controllati dalla mungitura fino al confezionamento.
Cucina kosher: frutta e verdura
Il problema qui è la possibile presenza di insetti o larve, considerati animali impuri.
Kasherizzare frutta e verdura significa sterilizzare, pertanto escluderne la presenza.
La frutta con la buccia deve essere controllata affinché non presenti ammaccature, da dove potrebbe accedere qualche insetto.
Il vino è kosher?
Lo è solo se lo certifica il rabbino, che ne avrà controllato l’uva e i macchinari di produzione.
Molte aziende, celebri e di qualità, sia del settore food, sia delle tecnologie applicate, creano oggi linee di prodotti certificati per cucinare kosher.
Luxardo, Rigoni di Asiago, Colutta, Val D’Oca, Isolabio, Eurovo: solo per citare alcuni brand del territorio veneto.
La certificazione dei nostri ambienti di lavoro per la cucina kosher è un obiettivo che contiamo di raggiungere molto presto, perché ci piace organizzare qualsiasi matrimonio, vale a dire accompagnare chi si ama durante il giorno più bello.
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